Inauguro il mio anno di letture con il libro “LA MISURA DEL TEMPO” del talentuoso Gianrico Carofiglio.
La trama ruota intorno alle vicende giudiziarie di Iacopo, ragazzo problematico costretto in carcere con l’accusa di aver commesso un omicidio. La madre di Iacopo, Lorenza, affida la difesa all’avvocato Guido Guerrieri, con il quale ha avuto una relazione ventisette anni prima. Quando Guido la incontra per la prima volta, non la riconosce: nulla di quella donna opaca di fronte a lui può ricordargli l’entità luminosa che pareva scintillare di luce propria e quasi concreta di quegli anni. Decide, quasi controvoglia, di assumere il caso, sebbene abbia tutta l’aria di essere un processo chiuso: il tizio è colpevole, ed al massimo si può provare a limitare i danni.
LA MISURA DEL TEMPO è stata un’esperienza arricchente; ne ho apprezzato la scrittura matura e la trama, che si snoda con una competenza disarmante, attraverso i labirinti della giustizia, gli spunti processuali, le premesse teoriche e di metodo. Il romanzo è scritto in prima persona: solitamente non amo questa scelta narrativa, ma in questo caso mi sono dovuta ricredere; i pensieri, le riflessioni, l’ironia del protagonista, tutti questi elementi assieme, danno vita ad una lettura sempre interessante. Ho amato le brillanti divagazioni di Guido, i suoi flussi di fantasticherie, le considerazioni nostalgiche sullo scorrere del tempo, e la struggente consapevolezza che la paura non gli abbia permesso di coltivare le sue passioni. L’incontro con Lorenza costituisce per Guido un tuffo in un passato remoto e dimenticato e gli fornisce materia per ulteriori riflessioni su quello che è rimasto di lui e del suo essere di allora. Le sue divagazioni, dopo vari giri, si soffermano nuovamente sul tempo, realizzando come esso in sé non cambi nulla, ed è solo quando incontri davvero gli altri che puoi sperare in un rinnovamento.
Convincente la trama, spettacolari i dialoghi. Il protagonista folgora e introduce il lettore nel suo ambiente, mostrando come la vita giudiziaria possa essere piena di sorprese. La ricetta degli spaghetti all’assassina mi ha mandato in visibilio. Il finale è senza infamia e senza lode, non mi ha entusiasmata.
Ciao! Mi piacciono molto i libri di Gianrico Carofiglio, soprattutto per i dialoghi dei protagonisti e per il “senso di vita” che trasmette con i suoi racconti. Non conoscevo La misura del tempo, ma grazie alla tua recensione ho deciso che lo recupererò presto! 🙂 🙂
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Se ti piacciono i dialoghi dei protagonisti di Carofiglio, qui abbondano e sono spettacolari😉😘
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Lo avevo già nella mia lista “To Read”, ma con questo commento lo hai fatto balzare ai primi posti del suddetto temibile elenco 😉
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Daiii! Allora aspetto il tuo parere
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Ho regalato questo libro a mio marito, che sta per concluderlo, tra breve lo leggerò anch’io. Molto bella la recensione, ho potuto leggerla anche a lui, sapendo che comunque non avresti svelato le parti essenziali. Grazie.
Buon fine settimana.
Piera
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Grazie della fiducia! Buona lettura e buon fine settimana anche a te!👋😘
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