L’ANNO SENZA ESTATE di Bérénice Capatti è una storia profonda e toccante, capace di affrontare con delicatezza e sensibilità argomenti spinosi, come quello del suicidio assistito e l’impatto del potere e del denaro sulla vita delle persone.
Francesco Salemi, detto il “Vecchio” è fondatore e capo di una grande azienda lombarda che produce posate di lusso. Sara, una studentessa metodica e tenace di ventun anni che lavora per mantenersi agli studi. I due si incontreranno presso il bar dove la ragazza lavora; due esistenze che si intrecciano casualmente a dare vita ad una relazione ricca di sfumature, alcune piuttosto ambivalenti. Determinato e abituato a far ripettare la sua volontà, Francesco sembra voler decidere per tutti, fuori e dentro l’azienda; pungente la considerazione di Sara a questo proposito: “Eccoli i cortigiani di sua maestà: la figlia volubile ormai riammessa a corte, con i bambini a fare decoro, e tutti gli altri a sparare sorrisi che sono solo smorfie grottesche”. La differenza d’età e di condizione socio-culturale, genera un rapporto sbilanciato e a tratti ambiguo: “provava un groviglio di sensazioni quando pensava a Francesco un intreccio di ammirazione, orgoglio, timore e qualcosa di vischioso e soffice, su cui non voleva soffermarsi”.
Una lettura ambientata tra Italia e Svizzera, che si consuma sullo sfondo degli intrighi di palazzo e delle questioni di sangue. La famiglia di Francesco, al di là dell’impressione di forza, si rivela lacerata, come anche la sua azienda, che attraversa un momento delicato. Le pagine scorrono setose a scandire una trama mai banale e protagonisti molto ben delineati dal punto di vista psicologico. Il finale mi ha fatta sobbalzare, sono rimasta a bocca aperta: è perfetto e si addice alla personalità assolutamente borderline di entrambi i personaggi principali.
Consigliato!
Titolo: L’anno senza estate
Autore: Bérénice Capatti
Editore: Gabriele Capelli Editore
3 pensieri riguardo “L’ANNO SENZA ESTATE di Bérénice Capatti”