L’ISOLA di Claudio Fava e Michele Gambino

L'isola

Tanto inquietante quanto realistico da stare male, L’ISOLA  di Gambino e Fava colpisce forte: non è necessario nessuno sforzo particolare d’immaginazione per entrare nelle drammatiche vicende descritte, sono già nella mente, stipate nel cantuccio delle paure inconscie.

Sono a centinaia, arrivati con i pescherecci, arabi ben armati che sembrano guerrieri ninja, hanno invaso Lampedusa, tagliato le comunicazioni e catturato la gente che era nelle proprie case: l’unica cosa da fare è nascondersi.

Un romanzo sinistro che descrive con grande accuratezza, un’irruzione che non trova ostacoli nè resistenze; l’Italia invasa, Lampedusa conquistata, l’orrore che cede il passo a una fredda e implacabile macchina di morte.

“Qual è davvero la nostra casa? quanti confini ognuno di noi attraversa nella propria vita? Dove inizia il limite tra viaggiatore e rifugiato?”. Un libro accuratissimo che solleva molte domande e rappresenta con dettagli angoscianti e talvolta cruenti uno scenario plausibile, dunque ancor più allarmante.

I personaggi sono molteplici, inizialmente avevo paura di perdermi, ma non è successo. Ho apprezzato molto la sindaca Giuditta, una donna descritta a tutto tondo, nelle sue debolezze e nei punti di forza: piccola, ossuta, determinata e piuttosto astuta, dà del filo da torcere ai terroristi.

Azione, sangue, ambigui voltafaccia, strategie politiche e radicalismo religioso, sono gli ingredienti di questo libro che ci ricorda come il male può coglierci di sorpresa in qualsiasi momento, ed è diverso da come lo immaginiamo.

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