L’UOMO VISIBILE di CHUCK KLOSTERMAN è stata una lettura piuttosto inquietante. “Y”, il protagonista principale, riesce a mimetizzarsi così bene da girare inosservato negli ambienti più privati e inaccessibili della sfera intima delle persone. Perchè lo fa? Lo svela lui stesso in questo singolare romanzo.
Accattivante l’espediente di raccontare la storia attraverso la voce di Victoria, psicologa dal portafoglio clienti ridotto e dalle credenziali professionali piuttosto limitate, che decide di scrivere un libro sulla sua esperienza alle prese con un paziente fuori dall’ordinario.
La donna scrive al responsabile della casa editrice interessata alla pubblicazione, palesando tutta una serie di incertezze che la rendono fin da subito simpatica. Il romanzo prosegue con la narrazione delle sedute. Il paziente per motivi di privacy viene denominato: “Y” ed esige che le sedute avvengano tramite il telefono (richiesta non negoziabile). Victoria è affascinata e al contempo spaventata dall’uomo, un “signor oratore che tende a prevaricarla con le parole”.
Ho trovato molto coinvolgente, lo dico con sincerità, il confronto dialettico tra i due personaggi principali e soprattutto le dinamiche contorte che lungo il prosieguo della storia si vengono a innescare. Quella che sembra passarsela peggio è proprio Victoria, talmente soggiogata da Y, da isolarsi, confondersi e arrivare perfino mentire per continuare a perdersi nelle sue storie bizzarre.
La trama è per certi versi sinistra: un uomo intelligente e contorto cerca di conoscere le persone in modo malsano, spiandole quando pensano di essere sole e la modalità attraverso la quale riesce in questo discutibile intento, la scoprirete leggendo.
Ho letto questo libro in maniera vorace, mi ha catturata, l’ho trovato ironico, brillante e dal taglio raffinato. Consigliato! Da evitare in caso di Disturbo Delirante di tipo Persecutorio, potrebbe aggravare la sintomatologia.
Un pensiero riguardo “CHUCK KLOSTERMAN-L’UOMO VISIBILE”