Brevi storie si succedono a suon di volteggi e acrobazie, a toccare vari aspetti dell’animo umano. Il libro è diviso in due parti: nella prima, facciamo la conoscenza di un io narrante stravagante e suggestivo che descrive ricordi, elucubrazioni, sogni, previsioni future, episodi bizzarri e ammissioni disarmanti.
Nella seconda parte invece, intitolata “Casi clinici e onirici”, la medesima voce conduce in un gorgo di racconti, ciascuno con la sua personalità e dall’impronta decisamente psicologica. Situazioni di vario genere e natura, come quelle descritte nel primo, intitolato UN CASO INCENDIARIO, che funge da apripista a una batteria di storie brevissime e assolutamente “tranchant.”
Qui, la vita si confonde con la dimensione del sogno e si disivela attraverso momenti surreali, imbarazzanti, tristi, qualche innamoramento a distanza coltivato nel silenzio, e pensieri nostalgici. In due occasioni, ho avuto la sensazione che l’io narrante, fosse imbrigliato in una condizione di fissazione alla seconda fase dello sviluppo psicosessuale secondo Freud: descrive infatti, vicende alquanto incresciose legate alla dimensione onirica e inerenti alla funzione escretoria. Eh… Già!
La quotidianità è osservata da un’angolazione inconsueta e introspettiva; sipari che si aprono e chiudono rapidamente, cambiando sempre scenario: questo è Acrobazie, tout court!
Intrigante recensione, sarà in lettura presto!
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Grazie per l’attenzione dedicata a “Acrobazie”.
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