Oggi vi parlo di una nuova uscita di NEO Edizioni intitolata L’ARCHEOLOGIA DELL’AMORE di Cătălin Pavel: un viaggio scientifico alla scoperta della storia dei sentimenti, attraverso l’analisi dei monumenti e dei reperti.
Se amate i saggi, non lasciatevi sfuggire questa bella novità editoriale nella quale l’autore riesce con successo e raffinatezza, a rispondere alla domanda se il sentimento amoroso abbia una permanenza archeologica, senza però entrare nel merito della teoria dell’amore e le sue definizioni.
Ho trovato vincente e per nulla banale, la scelta di esporre il materiale in successione cronologica, in questo modo la lettura risulta sempre chiara e scorrevole.
Direi che il focus principale è rivolto verso quella forma di passione che presuppone tensione erotica e difatti, ho notato che tutti i capitoli si srotolano interamente sull’amore universale, nel quale la sessualità riveste un ruolo molto importante. Inoltre, devo aggiungere per completezza che l’autore si propone anche due obiettivi secondari: il primo è quello di far conoscere i metodi e le soluzioni utilizzate in archeologia generale e il secondo invece, è quello di parlare della vita delle cose morte.
Lungo le pagine Cătălin Pavel si interroga in modo lucido e intelligente su alcuni ritrovamenti archeologici, sollevando questioni interessanti, punti di vista inediti e convinzioni intime. In particolare, nella parte dedicata alle sepolture di coppia del Neolitico e dell’Età del Ferro, affronta due celebri casi di studio e propone uno spunto di riflessione fuori dai soliti schemi.
Un saggio rigoroso che scivola con la piacevolezza di una lettura di intrattenimento, spiritosa e coinvolgente; per esempio ho trovato molto curiosa la parte sui graffiti erotici a Pompei: si viene trascinati in un’avventura di respiro “vitalistico” tra queste iscrizioni, alla scoperta della volgarità antica e del vocabolario sessuale pomepiano.
Consigliatissimo!