Un romanzo che si tinge di varie tonalità: il nero del soprannaturale e del buio dell’anima, il rosa dei sentimenti, il rosso per la passione e il dolore: LA CASA IN CIMA ALLA COLLINA, racconta di una ragazza in perenne lotta contro i suoi demoni.
Rimasta sola dopo aver chiuso una relazione, Willow decide di lasciare Londra e ritornare a vivere nella casa in Toscana, ricevuta in eredità dal padre. Appena messo piede nella dimora in campagna però, la ragazza percepisce una presenza molto ostile.
La tematica principale del libro, riguarda un argomento che affligge la maggior parte di noi donne, ossia il rapporto con il nostro corpo:
“Si era persa in un grande labirinto, anni prima, un labirinto che lei stessa aveva costruito. Accettare se stessi dovrebbe essere semplice, eppure lei ci provava da quando ne aveva memoria, sempre fallendo.”
Willow, fin dall’adolescenza si trascina addosso il complesso di sentirsi inadeguata. La ragazza non è grassa, ma non riesce a fare a meno di pensare che qualche chilo in meno possa fare la differenza e orienta tutta la sua vita, in una corsa verso un traguardo che non è mai abbastanza soddisfacente. Si paragona costantemente alle modelle e alle attrici, e si sente brutta tanto da volersi cancellare. Da qui, i suoi problemi di peso, la depressione e lo specchio, visto come nemico maledetto.
Una storia viscerale e drammatica che racconta l’ossessione malsana nei confronti di un ideale estetico falso e irragiungibile.