Un romanzo psicologico provocatorio, complesso e stregonesco, misterioso e a tratti inquietante. TUTTO E’ BENE di Mona Awad è una lettura onirica, un viaggio allucinante nella mente di una donna terrorizzata, distrutta, sola e strafatta di farmaci. La protagonista si chiama Miranda ed è assistente universitaria in Teatro, presso un college specializzato in materie umanistiche. Non valuta tesine, nè prepara le lezioni, si scorda le parole mentre parla, il suo curriculum è pieno di bugie e riempitivi, e passa tutto il tempo a singhiozzare. Il suo dolore è un abisso senza fondo, sembra provenire da un dio vendicativo che le infligge un castigo dall’alto. Miranda percepisce le sue gambe come bloccate, l’anca gonfia, il piede oppresso da un pesante masso e un flutto indecifrabile sul cuore:
“Si lo dimostro il dolore, ma lo sento anche”.
Si è sottoposta senza successo a svariati trattamenti medici, ma si rifiuta di credere alle piccole vittorie: il suo dolore è un incendio che molti medici e fisioterapisti hanno cercato di spegnere e lei con sfrontatezza e costanza, insiste a far riprendere fuoco:
“Tutti noi cadiamo, signora Fitch. Cadiamo e ci rialziamo. Le ossa e i tessuti si cicatrizzano. Ma qualche volta vogliamo rimanere aggrappati al dolore. Qualche volta abbiamo le nostre ragioni per non riuscire a mollare la presa.”
Miranda è letteralmente ossessionata da un’opera shakespeariana,TUTTO E’ BENE QUEL CHE FINISCE BENE, sulla quale proietta i suoi desideri e gli incubi peggiori ed è decisa a metterla in scena a tutti i costi, nonostante un cast ribelle… Non aggiungo altro per evitare lo spoiler.
Sono rimasta affascinata dalla trama originale e brillante, raffinata e sfaccettata, perennemente in bilico tra sogno e realtà, finemente intrecciata all’opera shakspeariana a cui fa riferimento il titolo.
Le proiezioni inconscie della protagonista Miranda, rese ancor più nebulose e deformi dai farmaci che assume, danno vita a una storia colta e oscura, permeata di elementi magici, una fiaba gotica nella quale tre demoni cercano di accaparrarsi la sua anima. Bravissima Mona Awad!
Ad oggi, la considero la lettura più entusiasmante dell’anno.
La Lettrice Assorta 