Un ragazzino trovato decapitato in un cassonetto; altre tre, le possibili vittime. Qualcuno capace di cattiveria inaudita, si aggira per le strade di Roma…
L’ANGELO CUSTODE di LEO GIORDA è stata una bella lettura, di quelle che sorprendono non tanto per l’originalità della trama, quanto per i personaggi interessanti e la scrittura che acciuffa e coinvolge.
Leo Giorda, giovane autore classe 1994, ci consegna un romanzo d’esordio notevole che consiglio agli appassionati di gialli e di indagini.
Fin da subito emerge e incuriosisce uno dei protagonisti, Adriano Scala detto Woodstock, angelo custode dei centri sociali, un tipo bislacco che diventa geniale come Sherlock Holmes, nel momento in cui si fa una canna. A lui si rivolge per una mezza speranza Vincenzo Gatto, unico indiziato per l’ orrendo crimine…
Mi è piaciuto lo stile di Giorda, il suo modo coinvolgente di scandire le situazioni narrate nel libro, l’alternanza tra le vicende attuali e gli episodi relativi al passato di Adriano e soprattutto, la sua capacità di descrivere efficacemente lo stato d’animo dei protagonisti; ad un certo punto per esempio, ho provato una certa pena per l’indiziato principale, Vincenzo Gatto: stanco, prevaricato, reietto e pessimista, in cerca di verità e giustizia.
Un giallo tutto italiano ambientato nella bella Roma. Super accattivante.
Primo romanzo di una serie che vede come protagonisti due personaggi opposti, il vicequestore Chiesa e Adriano, detective fuori dal coro.
Non vedo l’ora di gustarmi il seguito, sono sicura che riserverà molte sorprese!