Una donna che concepisce se stessa come la misura di tutte le cose, diva glamour e misteriosa.
Marlene Dietrich, in questo nuovissimo lavoro pubblicato da Graphofeel, si racconta in prima persona attraverso un dialogo con l’autore caratterizzato da salti temporali e tematici lasciando emergere, stranezze e numerose curiosità. Devo ammettere che non conoscevo quasi nulla della vita straordinaria e del mito di questa donna, per cui leggere la sua storia grazie alla magia delle parole di Gian Stefano Spoto, si è rivelata un’esperienza interessante.
Bellissime e significative le numerose foto in bianco e nero e a colori, presenti nel libro.
Ho scoperto che la Dietrich ha avuto una vita sentimentale piuttosto movimentata e non accettava le definizioni riguardo alla sua sessualità: amava chi la affascinava, senza filtri, né peli sulla lingua, nonostante il puritanesimo imperante del periodo. Le pagine di questo volume, rappresentano tramite le parole e i pensieri della diva, anche una parte della storia del costume di un’epoca.
Oltre a raccontare delle numerose/i amanti, del lavoro e della sua passione irrefrenabile per la vita, si entra nel legame pieno di punti oscuri della Dietrich con sua figlia Maria e il paziente marito Rudi. Sono rimasta colpita dalla drammaticità di alcuni avvenimenti riguardanti Maria che sembra, abbia passato molti dei suoi giorni a eseguire i bizzarri ordini della madre.
Una lettura interessante e un viaggio realistico nel mondo interiore di una donna osannata, per comprendere cosa l’ha resa degna di entrare nella storia.
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