“Di cosa son fatte le bimbe belle?
Di zucchero, miele e caramelle.”
Oggi le ragazze imparano presto che devono essere indipendenti, toste e determinate. Figure femminili forti. E mentre sono forti e indipendenti, dovrebbero anche essere bellissime; ma senza farci caso, come se non importasse.
Nina, la protagonista adolescente del romanzo di cui parlo oggi, lo sa molto bene.
Sua madre, quando aveva quattordici anni, le ha detto che l’amore senza condizioni non esiste, e lei le ha creduto; ma quando Nina si innamora del compagno di scuola Seth, il ragazzo diventa il centro di tutta la sua vita. La rottura improvvisa e traumatica di questo legame, trascina Nina nell’abisso più oscuro.
Ho trovato questo romanzo molto coinvolgente, anche se drammatico e piuttosto esplicito. Attraverso il racconto in prima persona di Nina, l’autrice ha saputo rendere ottimamente i vari stati d’animo della ragazzina e il contesto che la circonda, fatto di genitori assenti, una casa enorme e silenziosa, e nessuno con cui parlare.
Oltre alla trama che avvince, il punto di forza del libro risiede a mio avviso, nel messaggio che racchiude: un invito a imparare a decidere consapevolmente di cos’è fatto il proprio cuore; proteggerlo, condividerlo, goderne, se si vuole.