IL SENTIERO DEI FIGLI ORFANI DI GIOVANNI CAPURSO

il sentiero dei figli orfani

Buona giornata a tutti quelli che leggono il mio blog. Oggi vi presento la mia ultima lettura che s’intitola IL SENTIERO DEI FIGLI ORFANI di Giovanni Capurso, pubblicato dalla Alter Ego Edizioni nella collana Specchi.

Fin dalle prime pagine s’intuisce la natura fortemente intimista di questa emozionante lettura. Mi è piaciuta molto la scelta di inserire ad arte una toccante poesiaimages di Emily Dickinson intitolata il Passato, che prende per mano il lettore con le sue parole malinconiche e lo adagia dolcemente all’interno della narrazione. La storia è un percorso a ritroso nella vita di Savino. L’ambientazione è quella del suo paese d’origine, San Fele, non lontano da Potenza. Siamo ai primi anni Novanta, anni nei quali tutto sembra mutare velocemente mentre il piccolo borgo appare arroccato nelle sue tradizioni e usanze, scandite solo dalla ciclicità della natura. La bella stagione è appena fiorita e il protagonista del romanzo è un ragazzino vivace e curioso che si affaccia alla vita da “principiante“.  Le scoperte, le riflessioni, le nuove conoscenze e gli accadimenti non sempre piacevoli, saranno il banco di prova della sua maturazione affettiva e relazionale, il punto di partenza per la crescita interiore e il seme dal quale nasceranno le decisioni sul futuro…

IL SENTIERO DEI FIGLI ORFANI si distingue per la scrittura gradevole e per le descrizioni, movimentate e ricche di fascino, così evocative da emergere dalle righe  e arrivare dirette ai sensi lettore:  profumi pungenti dei campi, il suono dei campani al collo delle bestie al pascolo. Il caldo africano calato su quel versante del monte che stringava la testa, più di quello dell’Inferno” .

Nella storia occupa un posto privilegiato il valore dell’amicizia, rappresentato ottimamente nel legame sincero e simbiotico tra il protagonista Savino e Radu detto Anguilla,  e nel rapporto di confidenza e lealtà tra il protagonista e Amleto, nonostante l’ambiguità e la stranezza dei comportamenti di quest’ultimo. Anche il sentimento dell’amore trova la sua massima espressione, nella relazione concreta tra i genitori di Savino, fatta di piccoli gesti quotidiani, che valgono più di mille parole: la seguiva con lo sguardo, senza darlo a vedere; erano fugacissime carezze a distanza”. Un passaggio delicato e toccante.

Savino nel corso del romanzo si affaccia con curiosità al mondo degli adulti e impara a crescere il sentiero dei figli orfaniattraverso esperienze belle e brutte, come la morte della nonna Giulia che lo avvicina per la prima volta alla morte, oppure la conoscenza con Adamo, dal passato misterioso. L’incontro con la tormentata Miriam, oltre che costituire una svolta nella sua vita sentimentale, porta con sé una rivelazione: prende coscienza del fatto che quelle montagne e le valli tra le quali è cresciuto, e che fino a poco tempo prima riproducevano tutto il suo mondo, si trasformano, viste attraverso gli occhi della ragazza, in una sorta di prigione; realizza di non aver ancora visitato nulla di importante. A sua volta Miriam, con la curiosità di chi viene dalla città, si ritrova ad ammirare i paesaggi e la luminosità argentea delle rocce che emergono dall’acqua, la bellezza dei sentieri impervi delle valli… Un rapporto, quello tra questi due ragazzi, dal quale ciascuno trarrà i propri insegnamenti.

Ottima la caratterizzazione dei personaggi principali, connotati meravigliosamente sia dal punto di vista fisico che da quello caratteriale. In particolare lo zio Gaetano, reso pienamente; sembra quasi di toccarlo per quanto è concreto, nitido, fin nelle più piccole minuzie. La storia racchiude nel suo scrigno, anche qualche discreto colpo di scena che le conferisce una nota drammatica. Un romanzo a mio parere scritto molto bene. Il finale commuove. Una bella lettura.

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Autore: Giovanni Capurso

Collana: Specchi

Pagine: 204

 

Grazie Valentina per la bella lettura.