La recensione di oggi segue il filone delle mie ultime letture firmate Alter Ego Edizioni. Questa volta parlo del romanzo di Roberto Bragalone intitolato L’ENERGIA DEL VUOTO e pubblicato nella collana Spettri.
L’ispettore Stefano Pacini è un uomo di quarantatré anni, senza nessun pregio particolare. Costretto a controllare attentamente ogni spesa a causa della separazione dalla moglie Giulia, vive la sua esistenza in maniera mediocre dando però la priorità assoluta ai due figli, con i quali sente un vincolo imprescindibile. Trascorre la maggior parte del tempo lavorativo a raccogliere denunce, un’attività che tutti i suoi colleghi cercano di evitare, ma che invece gli permette di conoscere meglio la moltitudine dei convincimenti e meccanismi che governano la mente umana. La sua routine viene interrotta dal ritrovamento del cadavere di un cameriere, la cui causa di morte sembra avere dei lati oscuri…
L’ENERGIA DEL VUOTO comincia col botto. La scena tratteggiata nel capitolo introduttivo infatti è piuttosto forte e coinvolgente. Se immaginate il solito thriller però, non sarete accontentati. In questo romanzo infatti si alternano in modo perfetto diversi momenti, da quello prettamente drammatico a quello sottilmente umoristico a quello più introspettivo; il risultato è una lettura piacevole, dinamica e completa, impreziosita da belle descrizioni come quella relativa al complesso archeologico dell’Appia Antica, evocato suggestivamente attraverso gli occhi di Pacini. L’indagine è solo uno dei tanti aspetti di questo romanzo, è la scintilla che innesca una reazione a catena che avvolge e sconvolge varie persone e soprattutto lascia emergere il marcio che circonda certi ambienti. Belli i rimandi sempre appropriati ad altre letture, altri autori, tra i quali Calvino, che io amo particolarmente. Ben eseguiti i dialoghi.
Il protagonista, l’ispettore Pacini, è un personaggio interessante, descritto in modo dettagliato e avvincente fin nelle più remote pieghe della sua personalità. Anche i dettagli fisici sono realistici ed esaustivi. Emerge il ritratto di un uomo piuttosto pragmatico, dai pensieri non sempre deontologicamente corretti, con velleità da scrittore, garbato e con un involontario senso dell’umorismo. Non ha ambizioni professionali e preferisce rimanere nelle retrovie. Sensibile e con un grande spirito d’osservazione, Pacini è anche profondo e umano.
L’ENERGIA DEL VUOTO è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, scritto con padronanza. Devo dire che l’ho apprezzato particolarmente soprattutto per l’atmosfera che lo pervade, mai cupa o troppo carica di tensione, nonostante sia un thriller. Consigliato!
Perfetto! Hai toccato la ( mie) corde giuste tanto da invogliarmi nonostante siano Appena passate le feste ed io abbia per mia fortuna molti nuovi libri da leggere.
Grazie grazie grazie e ancora un sereno e proficuo anno di buone letture per te.
sherabbraccicari
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Auguro anche a te un anno bellissimo e pieno di tutto quello che vuoi tu! A presto!
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Grazie del consiglio, buona serata! 😉
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Ciao Luca, buona serata anche a te!
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Grazie!
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😁
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uhm, di quelli che piacciono a me, hai riscontrato qualche affinità coi gialli di Roberto Costantini?
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Non ho letto nulla di Costantini, quindi non ti so dire…😅
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pardon!
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Vado a vedere però…anzi grazie dell’osservazione
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te lo consiglio caldamente, a me è piaciuto molto
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buona serata
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Grazie altrettanto!😍😘
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gentilissima
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😄
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😉 😉
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Però, quanti discepolo di Giorgio Sherbanenko!
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L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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