Il mio punto di vista sui libri

Oggi voglio condividere con i miei amici amanti della lettura un argomento che mi sta molto a cuore, ovvero cosa condiziona il mio giudizio su un libro. Non sono un giudice, un’editrice o un’autrice: mi limito semplicemente a leggere, e lo faccio (quasi sempre) di gusto da tempo immemorabile. Le mie preferenze cambiano a seconda del periodo che sto attraversando e crescono con me, talvolta subiscono repentini cambi di direzione e discutibili derive trash: fondamentale nell’esperienza della lettura è vivere un’emozione, bella o drammatica che sia, entrare in una storia e sentirsi parte di essa, terminare un libro e subito provare una leggera fitta di nostalgia.

Indispensabile per una lettura piacevole è che la scrittura sia ben eseguita. Sembra una cosa20190617_104013 piuttosto scontata e imprescindibile, eppure non sempre è così. Talvolta mi capita di osservare scelte lessicali che si ripetono sempre uguali, monotone e disadorne, oppure al contrario vengo travolta da inutili e fuorvianti infiorettature linguistiche, pleonastici sfoggi di erudizione, che appesantiscono e annoiano. Non parliamo poi degli errori che funestano alcune letture più di altre. Recentemente mi è capitato di leggere un libro con una storia carina, ma il numero di refusi era così elevato da disturbare. Mi piace entrare nella storia e immedesimarmi in essa, cosa che non mi riesce tanto bene se mentre leggo mi distraggono questi particolari.

There is no such thing as a moral or an immoral book. A book is well written or badly written. That is all.

Il grande Oscar Wilde, nella sua prefazione a “The picture of Dorian Gray“, manifesto dell’Estetismo, sottolinea proprio l’importanza della forma in un’opera. E’ il modo in cui qualcosa è scritto che ci fa apprezzare un romanzo, una novella, una semplice frase, ancor più del suo significato. La forma è un qualcosa che all’apparenza potrebbe sembrare superficiale, ma in realtà nasconde la vera ragione per cui da un libro traiamo qualcosa. “Non si giudica un libro dalla copertina”, sì, ma una frase da com’è scritta, eccome se si giudica!

Un altro elemento che mi condiziona è la trama, mi piace originale: non c’è nulla di più triste che incominciare una lettura e sapere già come andrà a finire; niente di più deludente della monotonia di alcune storie, che incedono a passo lento e monocorde, dall’inizio alla fine: se non si ha nulla da dire è meglio tacere. Talvolta mi sembra di scorgere il tentativo di privilegiare un determinato sciogliersi della trama, specifiche situazioni che hanno fatto il successo di precedenti autori. Non si riflette abbastanza sul motivo di quella celebrità, scaturita da una svolta originale, un quid che aveva scosso le menti dei lettori. Il vero pregio di un libro è smuovere le coscienze, anche attraverso una storia leggera, anche non-sense. E non si può lasciare un segno senza essere degli innovatori nel proprio ambito.

Quando leggo un libro cerco sempre di focalizzarne gli aspetti positivi, non è mia abitudine32980889_571151263255613_5498000499036651520_n sminuire il lavoro di nessuno. Occasionalmente mi capita di non gradire letture che tutti hanno acclamato, come per esempio, tanto per citarne una, Atti osceni in luogo privato di Missiroli, l’ha trovata soporifera, scontata, talvolta poco realistica…

Come ogni cosa che concerne la sfera del “bello”, la lettura è soggettiva, dipende dal “soggetto” a cui la si espone. Ognuno ha le sue preferenze e le sue opinioni su trame, forma, tematiche. Ed è giusto esprimerle; ma nell’esprimere quello che è il proprio punto di vista, l’importante, a mio avviso, è essere costruens, e non destruens (per dirla un po’ alla Francis Bacon). Fare sempre una critica il più possibile costruttiva, bilanciando i positivi e i negativi, senza mai scadere nell’insulto o denigrare. Ovviamente, in tutto questo, mantenendo la propria integrità e in tutta sincerità.

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46 pensieri riguardo “Il mio punto di vista sui libri

    1. Ciao, leggo circa sei libri al mese, più o meno…le mie scelte dipendono da diversi fattori. Gusto personale in primis. Ultimamente alcune CE, hanno piacere di inviarmi copie dei loro libri che io leggo

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      1. Forse quando scegliamo di leggere un libro è come se entrassimo in un corpo, in una casa, in un’anima, in un palazzo, in un bosco e i suoi sentieri. E poi la curiosità che spinge a conoscere. Ciao.

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  1. Il tuo punto di vista sui libri è molto vicino al mio.
    Nel mio caso dovrei spaziare sui temi delle letture, per sperimentare nuovi generi, tendo spesso a rimanere nella mia comfort zone scegliendo libri simili nei contenuti.

    Grazie per lo spunto di lettura.

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      1. Anche a me interessa molto il come sia scritto e il fatto che non ci sia un finale scontato… e, poi, devo dire che leggo molte recensioni prima di prendere un libro. Tuttavia a volte non basta, l’esempio lampante è quello che hai detto tu di Missiroli. Infatti, lessi molte recensioni negative nei confronti di Che tu sia per me il coltello, di Grossman, mentre a me, invece, piacque molto.
        Vi vado, inoltre, con i piedi di piombo verso gli autori troppo recenti…

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      2. Devo confessare invece che quando mi approccio a un libro lo faccio senza leggere nessuna recensione, non voglio farmi influenzare. Quando ho scritto la mia, eventualmente leggo quella degli altri. Poi, de gustibus…per me gli elementi imprescindibili sono come dicevamo con Alessandro prima, lo stile e la trama.

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      3. Una volta ho comprato un libro, per poi scoprire che lo aveva acquistato anche mia sorella e non era riuscita a leggerlo per quanto era brutto. Io nonostante non mi piacesse, mi sono costretta a terminarlo. La considero un’auto-punizione per il mio incauto acquisto e per essermi lasciata influenzare troppo dalla pubblicità.

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      4. Anch’io a volte mi auto-punisco così 😆 più che altro per non sentirmi in colpa per aver speso dei soldi per nulla. Poi, certo, ci fu anche un caso in cui non riuscii proprio a finire un libro perché era davvero scritto male (per farti capire: due frasi e un punto, altri brevi periodi e un punto, e così via) ed era soprattutto banale.

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  2. Mi trovo in linea con voi; per me lo stile è fondamentale, perché è ciò che rende unica una storia. La stessa storia, raccontata in modi diversi, ha esiti totalmente opposti. Mi viene in mente il geniale “Esercizi di stili” di Raymond Queneau…. Se lo stile è azzeccato anche una storia non particolarmente originale diventa interessante e può “acchiappare” il lettore. Poi, naturalmente, più la storia narrata è originale e densa, più coinvolge chi legge.

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      1. Oddio, non volevo dire nulla di drammatico. Penso però di aver letto libri con una forma perfetta che mi hanno annoiato e libri con qualche svista che invece mi sono piaciuti. Giusto che si debba raggiungere un certo livello, ma le idee dietro un romanzo sono spesso più importanti della forma. Che poi, paradossalmente, qualsiasi scrittore che si esercita la forma dovrebbe acquisirla. Semmai è il resto che non si può ottenere nemmeno con l’esercizio. Comunque sono sostanzialmente d’accordo. Questa è proprio una puntualizzazione cavillosa. 😂

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      2. Figurati stavo scherzando! Certo che se dietro la forma perfetta non c’è una bella idea il libro diventa noioso. Solitamente qualche svista è tollerabile, però la gente paga i libri ed è giusto che il tutto sia abbastanza perfetto. Ti racconto questa…mi è capitato di leggere un libro la cui trama non era corrispondente a quella descritta nella bandella: c’erano delle inesattezze. Sono rimasta davvero sconcertata!

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  3. Lettrice, cosa fai quando un libro proprio non ti prende? Lo porti a termine ugualmente o lo accantoni? Io non ci riesco, magari lo leggo a rilento, ma non riesco a non accantonarlo.
    E con gli autori emergenti come ti regoli?

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    1. Di solito cerco di leggerlo ugualmente. Me ne capitano davvero pochi che non riesco a terminare; cerco sempre di trovare degli aspetti positivi. Ci sono alcune volte però, dove questo non mi è possibile e allora accantono senza pietà. Per quanto riguarda gli autori emergenti, li leggo, ma faccio una selezione basata su criteri miei…alla come mi pare, insomma!

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      1. Non capisco come possano capitare queste cose. Piccoli errori si, ma addirittura nomi sbagliati…Per non parlare di quello che ho scritto prima prima! (il riassunto errato sulla bandella).

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  4. Il tuo punto di vista ha stimolato in me la stessa domanda! Ora proverò (prima con me stessa) a rispondere, dopo aver appena terminato il romanzo di un autore che amo. Parlo di Fabio Stassi e del suo romanzo “Come un respiro interrotto”, del 2014, che ora mi dispiace lasciare. Infatti lo sfoglio nuovamente pagina per pagina per ripercorrere trama e intreccio, la sua scrittura… Quanto alla forma anche del libro, Sellerio è una casa editrice che cura ogni particolare e non mi è ancora capitato di trovare nei libri che pubblica un refuso, segno che il testo viene letto e riletto (forse anche da più di una persona).
    Grazie quindi cara amica lettrice, avevo bisogno di uno stimolo (il caldo mi annebbia la mente!).

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    1. Grazie a te del tuo contributo. Non conosco l’autore Fabio Stassi, ma da come parli del suo libro dev’essere molto bravo. Vado subito a documentarmi…😘😘

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  5. Scegliere un libro da leggere per me è un po’ come un innamoramento: qualche volta è la recensione che mi spinge a leggerlo, qualche volta lo vedo sul banco di una libreria. Poi, come in tutti gli innamoramenti, ho parecchie delusioni…

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  6. Difficilmente scelgo un libro in base ad una recensione, vado ad istinto. Alcune recensioni mi sembrano più belle del romanzo. Se una storia non mi coinvolge tendo a lasciarla, mentre un tempo cercavo comunque di arrivare alla fine. Temo la banalità!

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  7. Scelgo i libri da leggere in base alla trama. Dopo la lettura lo giudico in base allo stile ed alla originalità del racconto. Difficilmente non finisco di leggere un libro perchè prima di iniziarlo leggo attentamente di cosa tratta. Negli acquisti sono meno cauto ed accumulo libri che non riesco a leggere.

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    1. Anche per me la trama è fondamentale, però se è raccontata male sono dolori! Lo sai? Io non riesco ad accettare di avere un libro in casa e non averlo letto. Se proprio non riesco a leggerlo lo regalo…

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