L’ORA DEL DESTINO è un libro suggestivo e appagante che racconta in chiave romanzata la vita di tre donne straordinarie. Mia figlia, ammiratrice della Austen e di Mary Shelley, mi ha costretta a leggere velocemente perché non vedeva l’ora impossessarsi di questo libro, cosa che è in effetti avvenuta.
L’autrice descrive per prima, la vita di Jane Austen e di come essa influenzasse i suoi romanzi. Nella solitudine della sua camera in campagna, Jane raddrizza i torti del mondo esterno e l’ultima risata è sempre quella che spetta alle sue ragazze. Un mondo dove regna la giustizia, cosa che di rado accade al di fuori di quelle mura. Lì le spietate e le crudeli ricevevano il giusto castigo e le ragazze come lei si sposavano per amore e con uomini degni. Mi sono commossa al pensiero del trauma che la Austen deve aver provato quando è stata costretta per problemi economici ad abbandonare la sua casa per girovagare ospite di parenti vari. In un attimo perde ciò che ha di più caro: la stanza che è la sua consolazione e il suo rifugio. Victoria Shorr, a differenza di molti altri autori anche illustri, che in passato hanno definito la Austen cattiva, vecchia zitella e minuscolo paio di forbici, pone l’accento sul suo aspetto altruistico: difatti, anche negli anni più bui dell’ esistenza, la donna non smette mai di fare beneficenza in quanto, come dice ella stessa, non si sarebbe più riconosciuta. Dalle righe emerge una figura di donna intelligente, spiritosa, audace, felice e orgogliosa, che sceglie consapevolmente il suo lavoro piuttosto che il matrimonio, i figli, la sicurezza e la ricchezza, un fatto eccezionale per l’epoca nella quale vive.
Bellissime e struggenti anche le vicende di Mary Shelley, famosa autrice a 19 anni del romanzo gotico Frankenstein (Frankenstein: or, The Modern Prometheus), pubblicato nel 1818. Victoria Shorr dedica innumerevoli pagine a questa figura di donna che ha scelto di mettere l’amore al primo posto e vivere in una condizione che la allontana dalla famiglia d’origine. Passione, poesia e sangue sono il centro della sua drammatica esistenza, completamente votata al bellissimo quanto infedele poeta Shelley. Tra i due, un rapporto complesso, nel quale sono coinvolti amore e immaginazione, e questo tra persone come loro rappresenta la ragione più importante, in quanto proprio l’immaginazione li conduce su un altro piano, dove ogni altra cosa, le loro colpe, i loro fallimenti e tutto il mondo schierato contro, è diventata piccola. Non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa dei lettori.
Ultimo, ma non per questo meno importante è il racconto della vita di Giovanna D’Arco, durante il quale l’autrice fa vibrare di emozione ogni pagina. Impossibile non rimanere stupiti di fronte al coraggio di questa giovanissima contadina dalla reputazione impeccabile che pare comunicare con i santi e con gli angeli, e altrettanto difficile non essere impressionati dalla naturalezza con la quale sembra accettare il suo destino di liberare Orléans dall’assedio. Una pastorella uguale alle altre, alla testa dell’esercito del re. L’autrice decide in questo caso di sottolineare il conflitto di quell’anima semplice, che alterna momenti di confusione densa, a quelli di apparente brillante lucidità, nella quale si rende conto della vera dimensione della sua condizione e desidera tornare al tepore della casa e della famiglia.
E’stata una lettura coinvolgente, soprattutto grazie ai precisi rimandi a testi poetici ed eventi storici. Mi sono piaciute le varie citazioni delle opere di Shelley e quelle di Byron; tutto scritto con tocco leggero, semplice, che non annoia mai. La vita di queste tre donne viene raccontata con vivacità e freschezza, privilegiando l’aspetto della scelta consapevole, del coraggio vivere secondo le proprie regole, sfidando il comune pensiero dell’epoca.
Very, very good!
Bella recensione, e belli i personaggi che sono racchiusi all’interno di questo libro! Lo prendo in considerazione per un prossimo acquisto, grazie! 😉
Mi permetto di consigliarti un romanzo storico su Giovanna D’Arco “L’eretica di Dio”, di Rita Coruzzi, giovane donna che ho conosciuto qualche anno fa qui a Roma, alla mondadori, in occasione del suo libro “Un volo di farfalla”.
Buona giornata! 🙂
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Grazie Luca, accetto volentieri il consiglio, anche perché sono sempre affascinata dalla personalità particolare di Giovanna D’Arco. In questo libro che ho letto, le vicende sono appena sfiorate e si è preferito puntare il focus sui momenti precedenti al martirio. Molti aspetti sono romanzati, soprattutto quelli inerenti al pensiero della Pulzella, in quanto, visto che l’autrice non era nella sua testa a quei tempi, non può sapere per certo cosa le passasse per la mente. Mi sarebbe piaciuto un approccio più profondo. Comunque, una lettura piacevole.
Ciao e grazie!
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E’ stato un piacere! Non ricordavo molto della Pulzella, fino a quando non ho letto il romanzo di Rita, che mi sembra ben scritto, ma lascio giudicare a te quando lo leggerai. 😉
Grazie a te per essere passata!
Un abbraccio.
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L’ha ripubblicato su l'eta' della innocenza.
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