“Sono passati anni da quando ho imbastito le menzogne, e di conseguenza anche le vite, di cui parlo. Eppure oggi più che mai, dovrei occuparmi di districare i rami, stabilire quali discendono dal vero, quali dal falso. Potrò mai segare via quei rami ingannevoli senza mutilare irrimediabilmente l’albero? Forse farei meglio a sradicarlo e trapiantarlo in un terreno piano e fertile”.
IL CIELO IN GABBIA si apre con i ricordi d’infanzia riportati in prima persona dal piccolo Jhoannes, nato nel 1927. Racconta della morte di sua sorella maggiore Ute, degli eventi legati al referendum per l’annessione dell’Austria come provincia del Reich, dell’influenza del Fuhrer, Adolf Hitler nella vita di tutti i giorni. Gli insegnamenti a scuola, sono principalmente mirati a sottolineare la supremazia della razza ariana, e a temere gli ebrei, descritti come figli di Satana. Una famiglia normale la sua, che vive in una bella casa nella periferia ovest di Vienna, provata dal regime e dalle idee che impone. Il piccolo Jhoannes viene educato a scuola agli ideali nazisti, e in seguito ammesso nella sezione dei più piccoli della Gioventù hitleriana. A diciassette anni però, il ragazzo rimane pesantemente sfigurato da un’esplosione, ed è costretto a ritirarsi nella sua grande casa a Vienna, dove osserva i genitori comportarsi stranamente; la mamma è sempre nervosa, piagnucola, appare irrazionale e indifesa, suo padre scompare e riappare dopo lunghe assenze. Scricchiolii e passi furtivi echeggiano di notte, lungo le scale. Qualcuno si nasconde nell’ombra. Di chi si tratta?
IL CIELO IN GABBIA di Christine Leunens è stata una lettura meravigliosa; attraverso la scrittura semplice e scorrevole, l’autrice dispiega una trama articolata, ricca di dettagli storici e dai risvolti piuttosto inquietanti. Filo conduttore: la menzogna. Non voglio rivelare troppo, per non rovinare il piacere della sorpresa, di quanti vorranno intraprendere questo viaggio. Ci tengo a dire che non si può rimanere indifferenti di fronte alla rete di crudeli bugie che Jhoannes intesse per plasmare la realtà a suo favore, e nello stesso tempo non provare una fitta di commiserazione per la sua condizione: è vittima delle sue bugie, proprio come Elsa, la giovane donna ebrea nascosta a casa sua, dietro a un finto muro. Piccolo e mutilato, senza padre, madre, sorella, in una grande casa, Jhoannes lascia pigramente scorrere il tempo senza rivelare ad Elsa la fine della guerra, accorgendosi troppo tardi che il tempo è il padre dei ladri, e alla fine si porta via tutto, verità e menzogna. Un ambiguo alternarsi di gesti spietati e amore malato, nel quale la vittima e il carnefice si confondono in un gioco al massacro senza vincitori né vinti. Chi è il prigioniero? Chi il carceriere?
lettura super-super consigliata!
Titolo | Il cielo in gabbia |
Autore | Christine Leunens |
Traduttore | M. Balmelli |
Argomenti | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) Narrativa Narrativa di ambientazione storica |
Collana | Varia |
Editore | SEM |
Formato | ![]() |
Pagine | 397 |
Pubblicazione | 11/2019 |
Bellissimo, non vedo l’ora di leggerlo…
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