Con il suo ultimo libro Enrico Ruggeri, cantautore e conduttore televisivo e radiofonico, dimostra di non cavarsela affatto male nemmeno con la scrittura. UN GIOCO DA RAGAZZI dispiega in chiave romanzata una delle pagine più atroci e controverse della storia recente: gli anni di piombo, e racconta della storia avvincente di due fratelli, Mario e Vincenzo Scarrone, l’uno terrorista rosso e l’altro nero.
Gli Scarrone sono una famiglia borghese come tante. Vincenzo e Mario hanno un solo anno di differenza; crescono nel periodo del dopoguerra e sembra che niente possa dividerli. Vivono quasi in simbiosi: occupano la stessa cameretta, condividono gli stessi orari, le stesse consuetudini, gli stessi amici. Perspicaci e piuttosto ricettivi, da piccoli trascorrono una parte dei momenti liberi ad ascoltare le storie della zia Margherita, che da giovane aveva sposato la dottrina fascista senza tentennamenti, e il cui rancore per la sorte riservata ai suoi cari, si è trasformato in odio verso tutto ciò che è prodotto dai nuovi tempi. Con l’adolescenza, i due ragazzi sviluppano caratteri e ideologie diverse, e questo porta a fratture insanabili tra loro e con il resto della famiglia.
Il focus è sui movimenti studenteschi degli anni Settanta: “Tutta la parte privata, amori famiglia, amicizie, fatica di crescere e di vivere, veniva filtrata dalla parte pubblica e l’ideologia finiva per condizionare i comportamenti”.(Cit)
Le oltre quattrocento pagine di questo romanzo, testimoniano con grande chiarezza e spessore, l’atmosfera del periodo, sferzata da due diversi tipi di terrorismo, e gli schieramenti ad essi connessi: le botte, le randellate, le pallottole che hanno distrutto esistenze e famiglie. “Quando è finita la guerra tutti pensavano che non sarebbe successo più niente del genere. Magari sarebbe esplosa la bomba atomica, ma nessuno pensava che dei ragazzi andassero in giro a spararsi per strada, perchè qui sono tutti ragazzi, qui hanno deciso loro”(CIT.).
Numerosi e suggestivi i rifermenti musicali arricchiti dalle vivide e realistiche descrizioni dello stile di vita di quegli anni.
Mi sono commossa leggendo delle sorti di Marco e Vincenzo che prendono la strada dell’impegno e della lotta sostenuti dalle idee e dalle migliori intenzioni, ma purtroppo rimangono intrappolati in una rete di violenza e varie commistioni e alleanze tra politica e delinquenza, che finisce per stritolare loro e chi li ama.
Il finale è molto straziante.
Grazie! Sono molto curiosa 🙂
Vicky
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🥰😘
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