Immaginate la città di Milano in un futuro non troppo lontano dal nostro; il Coronavirus è stato definitivamente sconfitto, e la tecnologia si è ulteriormente radicata nelle vite di tutti.
Nell’area che ha ospitato l’EXPO, sorge Milano Innovation District (MIND), una zona popolata da interi quartieri supertecnologici, ideali a raccogliere e valorizzare una grande quantità di dati generati automaticamente da edifici intelligenti. Ogni appartamento è dotato di tecnologie a misura d’uomo adatte a tutte le età, senza emissioni inquinanti e i suoi spazi, si modificano a seconda delle esigenze del momento. Fantastico!
MIND è un geniale progetto del brillante, egocentrico e pluripremiato architetto Paolo Livoni, ritrovato senza vita nel suo lussuoso appartamento. Come è morto? Perchè?
Bella l’ambientazione high-tech di questo romanzo, descritta in modo vivido, ma senza inutili e noiosi dettagli. Protagonista assoluta è l’indagine investigativa, raccontata con precisione, qualche schema e semplice da seguire.
L’autore pone l’accento su problematiche attualissime e spinose, relative alla tutela della privacy individuale e al modo nel quale l’enorme massa di dati personali viene utilizzata. Un giallo classico che si svolge sullo sfondo della città metropolitana di Milano in un futuro prossimo. Una storia dalla quale emergono insidie, intrighi, fughe di notizie e macchinazioni geopolitiche.
La tecnologia ha portato nelle nostre vite innumerevoli comodità, ma anche qualche effetto indesiderato. La sfida della nostra società è riuscire a trovare e mantenere il giusto equilibrio tra vantaggi e potenziali pericoli.
E’ giusto mantenere una certa diffidenza nei confronti dell’innovazione tecnologica, sempre più complicata e inafferabile, o è meglio accoglierla con fiducia e senza porsi eccessive domande? Chissà!
Un pensiero riguardo “OMICIDIO AL MILANO INNOVATION DISTRICT di Giovanni Azzone”