Un romanzo d’esordio intenso e commovente quello di Valeria Usala, mi ha conquistata con la forza e la tenacia della sua protagonista Teresa, una donna che porta sulle spalle il peso e la vergogna dei troppi conti in sospeso con il passato.
Il libro è ambientato in un piccolo paesino della Sardegna, Lolai, dove gli sguardi impertinenti e i pettegolezzi nelle ore di ozio pomeridiano, scandiscono il tempo e le giornate dei suoi abitanti. Teresa è cresciuta tra quella gente ma sente di non farne parte, si distingue dal gregge e ad alcuni questo da molto fastidio.
Teresa paga lo scotto di essere rimasta vedova con tre figli. Sua madre, Maria, in passato ha commesso il peccato imperdonabile di innamorarsi della persona sbagliata.
Una storia dai risvolti crudeli, nella quale il pregiudizio pesa come un macigno e il paese detta condizioni disagevoli; racconta di desiderio di libertà, indipendenza e voglia di superare certi schemi mentali.
“Ci hanno cresciute per essere donne rispettabili a buon prezzo. Forse è l’unica cosa in cui siamo diventate esperte. E se non lo fanno gli uomini, ci pensiamo noi a rimprovearci a vicenda.”
Finale lacerante per un romanzo scritto benissimo e una protagonista indimenticabile.
Super consigliato!
“Siamo l’inerzia di un fiore reciso; il vigore nelle sue radici, trapiantate in terre straniere. Siamo l’impeto di un fuoco ardente; la quiete nelle sue ceneri, raccolte in cumuli sparsi.
Siamo la condanna di un volto sbiadito; la fede nel tentativo di ricomporne i confini.
Siamo la paura del tempo che avanza, l’imbarazzo dei gesti incompresi, la follia di una lotta che non ha voncitori. La gioia del traguardo, il sollievo del pianto, il rispetto per la terra che nno ci appartiene.
Siamo ogni giorno creatori, custodi e complici di ingiustizie. E con esse, di altrettante meraviglie.”(La rinnegata)
Un pensiero riguardo “LA RINNEGATA di Valeria Usala”